Scattare foto di nascosto è reato. Lo stabilisce la Corte di Cassazione.
Scattare fotografie di nascosto con il cellulare, o riprendere in un video qualcuno senza il suo consenso, è un reato, a stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, che ha confermato il sequestro di un ad un cinquantenne sorpreso a fotografare una donna in un centro commerciale di Palermo, senza il consenso della diretta interessata. L’uomo è stato indagato per molestie ed il pm ha ottenuto il sequestro del telefono, per accertare la presenza delle immagini all’interno dello smartphone.
Per la Cassazione, il reato di molestie è contestabile in caso di comportamenti «astrattamente idonei a suscitare nella persona direttamente offesa, ma anche nella gente, reazioni violente o moti di disgusto o di ribellione, che influiscono negativamente sul bene giuridico tutelato che è l’ordine pubblico».
CAMPI DI APPLICAZIONE DELLE INVESTIGAZIONI PRIVATE
- Indagini prematrimoniali
- Indagini per infedeltà coniugale
- Indagini per separazioni e divorzi
- Rivisita assegno di mantenimento
- Revisione assegno divorzile
- Rintraccio lavoro a nero
- Rintraccio beni
- Indagini per affidamento minori
- Controllo giovani
- Servizi anti droga, gioco e consumo di alcool
- Indagini sui social network
- Indagini su baby-sitter e badanti, verifica la loro correttezza durante il lavoro
- Informative patrimoniali
- Verifica violazione della privacy
- Accertamenti paternità
- Informative riservate
- Pedinamenti e appostamenti
- Accertamenti su tutti gli illeciti civili e i reati penali
- Indagini su occupazioni lavorative
- Accertamenti su furti
- Accertamenti su atti vandalici
- Sorveglianza occultata, anche elettronica
- Recupero SMS, foto, email, numeri da cellulari, hard disk e altri dispositivi